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CAMBOGIA 10/2/2006
Il capo dell’opposizione cambogiana, Sam Rainsy, ha fatto oggi ritorno in patria dalla Francia, dove era andato in autoesilio un anno fa temendo persecuzioni politiche e giudiziarie in patria; è stato accolto da una folla di suoi sostenitori e ha fatto dichiarazioni concilianti nei confronti del governo. A dicembre Rainsy era stato condannato in absentia a 18 mesi di reclusione con l’accusa di diffamazione contro il primo ministro, Hun Sen, e del suo principale alleato di governo. Ma la settimana scorsa, con un provvedimento di grazia, il sovrano della Cambogia gli ha aperto la possibilità di rientrare in patria; pochi giorni prima, Rainsy aveva inviato una lettera di scuse al primo ministro per averlo collegato a un attentato dinamitardo contro un corteo del suo partito nove anni prima, in cui morirono 19 persone. Il capo dell’opposizione era fuggito in Europa nel febbraio del 2005 dopo che il Parlamento gli aveva revocato l’immunità parlamentare insieme ad altri tre colleghi di partito. Il ritorno di Rainsy rientra in un clima di distensione tra la maggioranza e l’opposizione, dopo crescenti accuse di tendenze autocratiche rivolte a Hun Sen da soggetti nazionali e internazionali. Ieri il parlamentare dell’opposizione Cheam Channy, condannato a sette anni di reclusione da una corte militare nel febbraio del 2005, è stato anch’egli graziato dal sovrano e rimesso in libertà. Channy, uno dei dirigenti del partito di Rainsy, era stato riconosciuto colpevole dell’accusa di avere cercato di formare un movimento armato illegale per rovesciare il governo.
[BF]
Fonte Misna
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