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Cambogia - 28/12/2004
Il primo ministro Hun Sen ha lanciato una campagna anti-contrabbando sollecitando i responsabili governativi e le forze dell’ordine a intensificare le attività di controllo, in particolare nei porti internazionali e lungo il confine con la Thailandia. Sen ha sottolineato che a rafforzare il fenomeno del traffico illecito contribuisce la forte corruzione tra gli agenti alla frontiera e i responsabili dell’erario. Dieci giorni fa le guardie alla frontiere hanno scoperto frammenti di 11 statue antiche, del peso complessivo di 2 tonnellate, nascoste in sacchi di riso destinati alla confinante Thailandia. Le opere d’arte risalgono all’epoca dell’impero Angkor, tra il IX e XII secolo, considerata l’epoca d’oro della civiltà Khmer. Dal 1979, anno della caduta del sanguinario regime Khmer, la Cambogia ha visto progressivamente scomparire il proprio patrimonio archeologico: oggi quasi tutte le statue dei templi di Angkor Wat hanno in gran parte le teste mozzate, perché più facilmente trasportabili. Del traffico di opere d’arte, che finiscono sulla piazza internazionale dopo l’intermediazione del mercato nero tailandese, in passato sono stati accusati gli ex-guerriglieri khmer mentre oggi i maggiori sospetti ricadono sugli uomini dell’esercito cambogiano e sugli amministratori locali.
Archivio MISNA
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